Horkheimer e Adorno furono i principali esponenti della scuola di Francoforte, che, come Weber, presero in esame la condizione dell'uomo nella società capitalistica, in cui domina un'organizzazione razionale del lavoro e prevale un tipo di ragione strumentale, indifferenti ai fini dell'agire.
Pur avendo due posizioni differenti, Marx e Weber furono gli ispiratori della Scuola di Francoforte. Essa si costituisce presso l'istituto per la ricerca sociale, fondato nel 1922.
Horkheimer in
Eclisse della ragione
afferma che la scienza è una vera e propria forma di dominio, infatti è oggettiva e riduce a "cosa" tutto ciò che analizza, assoggettandolo al proprio potere.
La scienza passa infatti da strumento di emancipazione ad un fattore di repressione.
Horkheimer e Adorno in
Dialettica dell'illuminismo
affermano che la mentalità operativa e pratica dell'illuminismo ha generato un aumento della ricchezza materiale, ma allo stesso tempo ha prodotto un aumento esponenziale dell'infelicità degli individui sottomessi alla logica del guadagno e del profitto.
Adorno in
Minima moralia e Dialettica negativa
sostiene che nel cosidetto "mondo amministrato" ogni aspetto della vita è controllato e pianificato a causa dell'industria culturale, l'apparato dei mezzi di comunicazione di massa.
Adorno però propone due vie di salvezza dall'oppressione della società:
- una dialettica negativa, ovvero (diversamente da Hegel) non vuole conciliare e pacificare le contraddizioni in una sintesi finale, ma mostrarle e mantenerle in tutta la loro cruda e viva differenza. Implica la consapevolezza dell'altro presente nel mondo, della sua inevitabilità e inconciliabilità.
- l'arte come valore conoscitivo nella sua capacità di sfuggire ai meccanismi del mondo amministrato e di denunciarne la crudele inumanità.
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