Con questo percorso della fenomenologia, Hegel definisce le tappe che la coscienza deve percorre per giungere al sapere assoluto
queste tre tappe sono:
la fase della coscienza dove la coscienza acquista la consapevolezza di sé e della propria funzione costitutiva del senso delle cose. Questa fase è dunque caratterizzata dall'opposizione tra soggetto e oggetto
si articola a sua volta in 3 momenti
- la certezza sensibile, ovvero il sapere immediato, in base a ciò che ci suggeriscono i sensi e quindi nell'esperienza diretta delle cose.
- la percezione, che cerca di analizzare la cosa in modo più ampio ( ad esempio il colore, il peso, la forma, ecc..)
- l'intelletto, dove le cose vengono inserite all'interno di una rete di rapporti regolata da leggi, ovvero che organizza e struttura un universo ordinato dei fenomeni che comprende.
la fase della autocoscienza in cui la coscienza ottiene la conferma della propria identità e libertà attraverso l'altro
- la drammatica lotta per il riconoscimento dove la coscienza si afferma in contrapposizione all'oggetto, evitando in un conflitto il rischio dell'oggettivizzazione, e affermando la propria soggettività
- la figura del servo padrone dove l'autocoscienza diventa libera, si impone sulle altre e afferma la propria superiorità sul servo, che riduce a cosa(tesi). con ciò il servo si afferma una propria indipendenza, e si afferma il principio universale per cui entrambi i soggetti hanno diritto alla libertà(antitesi)
- lo stoicismo che afferma la libertà del soggetto rispetto alle cose esterne e lo scetticismo, ovvero la distruzione di ogni oggettività.
- la coscienza infelice che avverte se stessa come qualcosa di limitato e inadeguato in rapporto all'infinità divina a cui ambisce
la fase della ragione l'autocoscienza si eleva a ragione e assume in sé ogni realtà
- la ragione osservativa per la quale la coscienza comprende che non deve ricercare esternamente ma internamente ad essa.
- la ragione attiva dove si afferma il piacere della soggettività come un principio rivoluzionario e criterio universale.
- il passaggio dallo spirito all'universale, ovvero il raggiungimento dell'etica da applicare sia su se stesso che sugli altri
Con questa sua teoria si afferma una visione ottimistica e in qualche modo giustifica sia la realtà che la storia ed è proprio per questo che lo sviluppo è pieno di contrapposizioni e negazioni, che poi si riescono a superare giungendo ad una sintesi superiore:
- questa sintesi rileva la razionalità della storia e giustifica ogni evento
- si identifica con il sapere assoluto hegeliano.
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